Arriva la bella stagione, le temperature si alzano e le piogge diminuiscono.
È il momento perfetto per effettuare il trapianto delle piantine dal semenzaio, o dalla vaschetta, all’orto.
Questa operazione, per quanto apparentemente semplice, deve essere svolta con cura poiché la piantina è ancora giovane e quindi delicata. Di conseguenza ci sarà bisogno di una serie di accortezze per effettuare il trapianto nel modo meno traumatico possibile.
Vediamo insieme come trapiantare le piantine da orto in modo corretto.
la scelta delle piantine
Se devi ancora acquistare le piantine da mettere nel tuo orto è importante che tu le scelga accuratamente.
Le piante devono infatti essere robuste, con fusto dritto e foglie belle verdi, tutti indicatori di buona salute.
Delle foglie secche o ingiallite sono sinonimo di carenza di elementi nutritivi, ecco perché è bene prestare attenzione al loro colore.
Le radici devono essere abbastanza sviluppate ma non devono essere troppe e tutte compresse. Ciò significherebbe che è già tardi per il trapianto.
Anche il colore delle radici è importante: se bianche significa che la pianta è sana e pronta per essere messa a dimora nel tuo orto, in caso contrario meglio lasciar perdere.
quando trapiantare le piante da orto
Il momento in cui trapiantare le piantine dipende da due fattori: il clima e l’età della pianta.
Temperature troppo basse o troppo alte possono comprometterne la salute, ecco perché la primavera è il momento più indicato (ovviamente dipende anche dalla specie, ad esempio il cavolo nero predilige un clima freddo e quindi è meglio trapiantarlo in autunno).
Detto questo, le piantine devono trovarsi in una fase del loro sviluppo che le renda adatte a essere messe a dimora.
Se sono state troppo tempo in semenzaio le loro radici non si saranno sviluppate correttamente a causa della mancanza di spazio, mentre se sono troppo giovani le radici potrebbero non essere in grado di radicarsi per bene nel terreno.
la preparazione del terreno
Prima del trapianto dovrai lavorare bene il terreno, rompendo le zolle, per renderlo soffice e sciolto.
Fatto questo, potrai somministrare un concime organico come lo stallatico.
la messa a dimora
Ecco che si passa alla messa a dimora, l’operazione che stavamo aspettando!
Devi sapere che questo è un momento molto delicato: la piantina viene spostata dal suo habitat e questo può portare a uno shock.
Per evitare che questo avvenga ti consigliamo di tenerla fuori all’aria aperta ancora nel suo contenitore ed effettuare il trapianto solo dopo un paio di giorni, quando ormai la piantina si sarà acclimatata.
A questo punto puoi toglierla dalla vaschetta, ricordando di maneggiarla con cura: evita di tenerla per il fusto, sorreggila invece da sotto con la mano.
Dopo aver preparato nel suolo le buchette (la distanza dipende dal tipo di ortaggio), potrai collocare la piantina col colletto al livello del suolo, sempre con la massima delicatezza.
Per ultimo dovrai coprire le radici con la terra e compattarla intorno al fusto, in modo tale da evitare che rimanga aria nella buchetta che potrebbe creare la condizione ideale per il ristagno di liquidi.
cosa fare dopo il trapianto
Dopo questa operazione così delicata è necessario irrigare le piantine nei giorni successivi, data la difficoltà delle radici, ancora poco sviluppate, di reperire acqua in profondità. Meglio annaffiare poco ma spesso per mantenere il terreno sempre bagnato.