counter Bolla del pesco: cura e rimedi per combatterla | Pierucci Agricoltura

Bolla del pesco: rimedi, cura e prevenzione. Ecco come fare

Prevenire l’insorgere della malattia del pesco, la cosiddetta bolla del pesco, è il modo migliore per avere un frutteto o i propri alberi da frutto in salute.   Il vantaggio sarà una produzione mediamente abbondante e di qualità sia che si tratti di consumo individuali, sia per quanto riguarda la vendita.
Ma la bolla del pesco è un problema che va affrontato con tempestività (meglio con interventi di prevenzione), ma in ogni caso con prodotti adeguati.

 

UNA MALATTIA FUNGINA

Il nome scientifico della bolla del pesco è Taphrina deformans, una malattia fungina, molto pericolosa perché in grado di agire su due fronti diversi delle nostre piante, provocando danni importanti e a volte irreparabili. Come ci si può accorgere della malattia del pesco? L’aspetto più semplice da cogliere è sicuramente la compromissione dell’estetica del frutto. Si possono per esempio notare delle deformazioni importanti, che hanno ripercussioni sulla  produttività complessiva del frutteto. Ecco perché è fondamentale agire con interventi di prevenzione, dai mesi autunnali e invernali. Colpisce soprattutto le foglie e i rami degli alberi. Si può capire il problema (ed è quindi importante farlo) anche in fase iniziale della malattia, analizzando proprio lo stato di salute delle foglie del pesco, che nel momento dell’insorgenza risulteranno arricciate su se stesse. Non rara è la presenza successiva alla nascita dei primi germogli, di una sostanza biancastra che sembra assomigliare alla muffa che normalmente possiamo trovare in ambienti umidi e poco arieggiati. Nelle venature delle foglie è anche possibile notare delle vere e proprie bolle di colore giallo, a volte di colore rosso molto accesso.

I DANI PROVOCATI DALLA BOLLA DEL PESCO

L’aspetto più negativo della bolla del pesco è una riproduttività limitata delle piante e in alcuni casi l’incapacità di trasformare i germogli in frutti. Alla base del problema finale c’è una cattiva fotosintesi delle foglie e uno sviluppo limitato degli stessi germogli. La bolla del pesco attacca complessivamente il ciclo vitale della pianta, provoca una debolezza costante e uno stress eccessivo nei nostri peschi. Pertanto un trattamento limitato e parziale non avrà un’efficacia duratura nel tempo e probabilmente la malattia tornerà ad infestare le piante anche l’anno successivo.

 

Danni provocati dalla bolla del pesco visibili nella foglia

COME SI COMBATTE LA BOLLA DEL PESCO

La prevenzione è l’arma migliore. Fondamentale è ramare ed utilizzare prodotti a base di ossicluro di rame. Per ridurre il rischio dell’insorgere della malattia dobbiamo prendendoci cura delle piante a partire proprio dai mesi autunnali, con trattamenti costanti e ripetuti.
I trattamenti vanno effettuati immediatamente subito dopo la caduta delle foglie, generalmente a fine novembre. Ma i mesi cruciali sono sicuramente gennaio e  febbraio.
I primi trattamenti possono essere effettuati sulla superfice legnosa della pianta, per eliminare o ridurre la massa di inoculo del fungo. A febbraio sarà quindi importante, con il primo probabile rialzo delle temperature, continuare a trattare la pianta ancora nella parte legnosa. Un terzo trattamento non è da escludere, poi, nel momento della prima germogliazione. Ovviamente sarà fondamentale eliminare velocemente i germogli presenti e le foglie colpite dalla malattia, smaltendo quindi tutta quella parte della pianta malata in un’area di terreno non adiacente al nostro frutteto. L’importante è cercare, per quanto possibile, di evitare la contaminazione.

 

PRODOTTI EFFICACI PER LA CURA DELLA BOLLA DEL PESCO

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