Una buona produzione, e di conseguenza un buon raccolto, dipende da diversi fattori.
Alcuni sono di tipo ambientale, sui quali l’uomo non può intervenire, e altri in cui l’intervento umano può davvero fare la differenza.
Un esempio è la potatura dell’olivo, operazione che non può e non deve essere trascurata.
Deve essere svolta periodicamente, con estrema cura e seguendo una serie di accorgimenti che assicurano una buona produzione della pianta.
perché è importante potare
Con una crescita incontrollata della chioma verrebbe a mancare un’ottimizzazione degli spazi, oltre a una certa difficoltà nella raccolta. Inoltre, se non si raggiunge un equilibrio tra l’accrescimento produttivo e la fruttificazione si va a pregiudicare la produzione dell’anno successivo. Questo perché una produzione eccessiva durante un anno determina un esaurimento delle sostanze nutritive a disposizione della pianta, portando così all’alternanza di produzione.
In breve possiamo dire che la potatura l’olivo è fondamentale per:
- Equilibrare la crescita e il numero delle ramificazioni a frutto.
- Mantenere la piena efficienza della chioma, favorendo la qualità e la pezzatura dei frutti.
- Permettere una buona circolazione dell’aria all’interno della chioma e un’adeguata illuminazione.
- Regolare la produzione al fine di evitare il fenomeno dell’alternanza della produzione.
- Eliminare i rami secchi o malati.
- Prevenire l’insorgenza di malattie e rotture dovute alle condizioni climatiche.
quando potare l'olivo
Come tutte le piante da frutto, anche l’olivo ha dei periodi di potatura ben precisi in cui è possibile potare senza andare a danneggiare la pianta.
Il momento ideale è quando questa si trova in riposo vegetativo, verso la fine dell’inverno, prima della fioritura delle mignole.
Da evitare è invece quel periodo che va da novembre a febbraio, in quanto una potatura così anticipata porterebbe a un risveglio precoce della pianta. Anche potare troppo tardi non porta niente di buono: così facendo si va a diminuire il potenziale produttivo dell’olio. Meglio evitare.
Nel periodo estivo puoi comunque asportare succhioni e polloni.
come potare l'olivo in modo semplice
Come abbiamo detto, una buona potatura è essenziale per avere un ottimo raccolto.
Esistono diverse tecniche di potatura dell’olivo ma le regole di base sono sempre le stesse.
Si parte dall’eliminazione dei polloni, ovvero quei rami che crescono alla base della pianta, per poi passare a svuotare il centro dell’olivo tagliando i succhioni più vigorosi. Come i polloni, anche i succhioni sono rami non fruttiferi, ma, al contrario di questi, crescono sul tronco o sulle branche.
È buona norma anche accorciare i rami con tagli di accorciamento, di spuntatura o di speronamento, ed effettuare tagli di ritorno. Questi servono a eliminare l’apice di una branca sopra una sua ramificazione laterale al fine di indirizzare il nutrimento verso il centro della chioma.
gli attrezzi per la potatura dell'olivo
Gli strumenti da impiegare dovranno essere di qualità.
Una lama ben affilata garantisce un taglio netto e pulito, riducendo al minimo la superficie che dovrà guarire.
Se sei un hobbista ti basteranno forbici e troncarami, ma in caso di legni particolarmente duri un seghetto farà al caso tuo.
Dopo la potatura ricorda di passare sul ramo reciso del rame, in modo da cicatrizzare la ferita.
I nostri consigli sulla potatura dell'olivo
- I tagli devono essere effettuati appena sopra il collare di corteccia, senza lasciare monconi o speroni che diventerebbero una porta di accesso a marciumi o malattie.
- I tagli devono essere netti e precisi, aiutandoti con strumenti ben affilati e di qualità. Tagli imprecisi, infatti, possono portare infezioni.
- Gli attrezzi impiegati devono essere puliti e disinfettati in modo da non essere veicolo di infezioni.
- Non fare tagli troppo grossi perché, anche in questo caso, possono creare un varco di ingresso per svariate malattie. Il nostro consiglio è di potare poco e ogni anno. Se proprio non puoi farne a meno, non dimenticare di disinfettare bene la zona con del rame.
- Fai in modo che la luce penetri in ciascuna parte della pianta. Le parti in ombra possono infatti essere attaccate più facilmente da funghi.
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